I diritti dei cittadini, così come i doveri di essi, rappresentano le basi su cui fondare l'operato dell'Amministratore Pubblico. L'A.P. opera secondo un mandato preciso
" SODDISFARE I BISOGNI DELLA COLLETTIVITÀ'" che egli è chiamato ad amministrare, e per attuare tale mandato utilizza il danaro pubblico, quello dei cittadini, in definitiva, possiamo dirlo in altri termini, tra cittadino ed amministratore eletto si istituisce un patto secondo la locuzione del DO UT DES. Da tale assunto consegue che l'utilizzo di danaro pubblico deve seguire un percorso "CONDIVISO" che sia pertanto non suscettibile del libero arbitrio ma discenda dall'applicazione di una regola ben precisa. Tale regola, che poi confluisce nell'atto più ampio di normazione locale " il regolamento " specifico, descrive in maniera compiuta ed esaustiva tutti i passaggi che l'A.P. deve compiere prima di spendere i soldi pubblici, e di cui deve dare conto una volta che tali somme siano state spese. Quindi l'utilizzo delle somme pubbliche deve ricondursi alla mera attuazione di quanto disciplinato e stabilito nello strumento amministrativo quale " il regolamento", così come statuito dalle leggi dello stato italiano.
Ma adesso mi chiedo e rivolgo a tutti noi la domanda :
- quanti di noi, hanno la consapevolezza che quando si spende un euro pubblico l'A.P. ha seguito quello strumento di attuazione?
- abbiamo noi cittadini gli strumenti per tale controllo??
Bisogna esigere dall' A.P. il
"RENDICONTO" del suo operato partendo dall'assunto che è stato da noi votato ed eletto nostro rappresentante.
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